Il 20 settembre 2023 si è tenuto a Roma, presso la Domus Australia, il convegno “La nuova architettura della gestione del rischio nel Piano Strategico della PAC 2023-2027”, organizzato dal Masaf e dall’Ismea, con il supporto di Agea.
L’evento ha fornito le prime indicazioni operative per implementare gli interventi di gestione del rischio previsti dal nuovo Piano Strategico della PAC e dai Complementi per lo sviluppo rurale 2023-27 delle Regioni e Province Autonome, grazie al coinvolgimento di tutti i livelli di governo in materia di politica agricola.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone tra presenza e streaming youtube ISMEA (ad oggi 516 visualizzazioni), si è focalizzato principalmente sul ruolo del Fondo mutualistico nazionale “AgriCat” rispetto agli altri interventi ex ante ed ex post di risarcimento alle aziende agricole che hanno subito danni da avversità meteoclimatiche, in particolare gelo-brina, siccità e alluvione relativamente al perimetro operativo del Fondo.
Il Masaf ha posto l’attenzione sulla necessità di rendere complementare l’intervento di AgriCat con quello della c.d. Riserva di crisi dell’UE, che sul territorio europeo ha stanziato ben 330 milioni di euro (su 450 totali) per emergenze climatiche; un’azione che passa attraverso il lavoro di squadra tra Stato e Regioni, nella cornice di una collaborazione che Il Masaf ha concretizzato con la Protezione Civile attraverso la stipula di una convenzione per ottimizzare l’operatività reciproca in ambito agricolo.
Un sistema di Protezione Civile che, nell’ambito di un’attività di coordinamento della prevenzione dei rischi e di risoluzione dell’emergenza in un contesto così frammentato di attività e competenze come quello italiano, mira a potenziare la messa a sistema dei dati a disposizione dei vari soggetti, al fine di accelerare i tempi di intervento a tutela dei soggetti economici dei territori.
Ruolo del sistema pubblico ed efficienza del ristoro economico al centro anche dell’intervento di Agea, che ha illustrato le linee guida peri il nuovo sistema integrato di gestione del rischio in ambito SIAN, con gli obiettivi di includere l’attuale componente del Piano Assicurativo Individuale (PAI) all’interno del Fascicolo aziendale, ristrutturare i servizi necessari ad acquisire le informazioni dalle compagnie assicurative e dai consorzi di difesa, avviare una gestione della domanda di aiuto automatica e precompilata per velocizzare le procedure di istruttoria e liquidazione degli aiuti massimizzando i risultati dei controlli automatizzati.
Il Fondo AgriCat, a fronte di un elevato numero di denunce di danno (9000 solo per l’evento alluvionale in Emilia-Romagna) e di un ristoro effettivo del 10-15%, ha un ruolo di risarcimento limitato, per cui è chiaro che un aspetto centrale dovrà essere investito nella difesa attiva delle aziende (scelte colturali resistenti, ottimizzazione dell’irrigazione etc.) e nell’aggiunta della copertura assicurativa agevolata. Quindi AgriCat opera secondo un approccio integrato, che stimoli la consapevolezza nel mondo agricolo su queste opportunità ma anche sul sostegno pubblico agli strumenti di innovazione gestionale d’azienda e agli investimenti tramite le misure del Piano Strategico PAC e dei complementi per lo sviluppo rurale. Per l’emergenza alluvionale in Emilia-Romagna – e parzialmente Marche e Toscana – AgriCat beneficia di una dotazione aggiuntiva di 50 milioni di euro conferiti dal Decreto legge 1 giugno 2023 n. 61, convertito con legge n. 100/2023, che sono al di fuori dei meccanismi di risarcimento limitati indicati nel Piano di gestione dei rischi 2023, poiché risarciscono fino al 100% del danno subito; riguardo ala funzione ordinaria del Fondo, i 350 milioni di euro di dotazione stimata annuale saranno ripartiti a fine anno solare in base alle denunce pervenute e agli accertamenti di danno effettuati.
Infine il punto di vista delle Regioni e PP.AA., rappresentato all’evento da Veneto, Marche e Lazio, che ha evidenziato come gli interventi compensativi ex post, costituiti principalmente dal decreto legislativo n. 102/2004, rappresentano tutt’oggi la fonte primaria di indennizzo, per cui è necessario sensibilizzare maggiormente le aziende agricole sull’esistenza di misure come AgriCat – primo livello di tutela per chi percepisce pagamenti diretti – e le assicurazioni agevolate, al cui riguardo le Regioni, essendo il livello di governo più prossimo al territorio, possono svolgere un ruolo importante nell’agevolare il processo di diffusione della cultura di valutazione e gestione del rischio che permetta agli agricoltori di beneficiare di tutti i canali di risarcimento europei e nazionali in caso di danni meteoclimatici ingenti alle produzioni.