Rapporto ISMEA sulla Gestione del Rischio in agricoltura 2023

Nel Piano Strategico nazionale della PAC (PSP) 2023-2027 dell’Italia, approvato con Decisione di esecuzione della Commissione Europea del 2 dicembre 2022, la gestione del rischio si configura, a tutti gli effetti, come uno strumento di politica economica per la tutela e la stabilizzazione dei

redditi agricoli, potendo contare su un impianto più solido, rafforzato anche sul piano finanziario e soprattutto innovativo. Le persistenti asimmetrie, territoriali e settoriali, che caratterizzano l’ambito applicativo “de facto” delle polizze agricole agevolate, hanno reso nel tempo lo strumento assicurativo meno attrattivo e fortemente limitato nella capacità assuntiva e compensativa.

Complice lo squilibrio finanziario, dovuto a spese per indennizzi in molti casi più elevate rispetto all’ammontare dei premi, che ha scoraggiato le compagnie, e soprattutto i riassicuratori, ad assumersi nuovi impegni di copertura. Prerogative che hanno anche determinato un progressivo inasprimento delle tariffe assicurative e condizioni contrattuali di anno in anno più restrittive e penalizzanti, alzando al contempo il costo delle polizze e l’onere in capo agli agricoltori che, per i limiti della spesa pubblica destinata alla copertura dei contributi sui premi, hanno visto aumentare anche la quota a loro carico.  Il rapporto sinistri/premi in Italia, comprensivo dei caricamenti delle spese di gestione (combined ratio), si è attestato nella media del decennio 2012-2021 al 113%, al di sopra dell’equilibrio tecnico. Una costante dal 2012, con tre sole eccezioni, quelle del 2015, del 2018 e del 2020.

Il 2022, stando ai dati preliminari, è stato un anno che, al contrario, seppure caratterizzato da una delle più gravi siccità degli ultimi decenni, ha registrato un maggiore equilibrio, grazie principalmente al modesto impatto dei danni da gelo. A fronte delle criticità emerse nel corso della precedente programmazione, con il PSP 2023-2027 è stato pertanto definito, nell’ambito della gestione del rischio, un nuovo quadro strategico che al collaudato strumento delle assicurazioni agricole agevolate e ai fondi mutualisti e IST, già attivati, affianca un fondo obbligatorio di mutualizzazione nazionale contro gli eventi catastrofali, rivolto all’intera platea degli agricoltori percettori degli aiuti diretti, costituita da circa 700.000 aziende.

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha adottato, con il Piano di gestione dei rischi in agricoltura (PGRA) 2023, le disposizioni operative per l’attuazione delle misure di risk management relative alla prima campagna agraria afferente al nuovo periodo di programmazione della PAC e introdotto i criteri di intervento del Fondo nazionale, entrato ufficialmente a regime dal 1° gennaio 2023, sulla scorta dei risultati raggiunti con l’attività di sperimentazione disposta dal PGRA 2022. Le polizze assicurative continueranno ad operare sui rischi catastrofali in modalità sinergica con il Fondo, ma il livello di esposizione sarà più limitato per le compagnie e presumibilmente più sostenibile sul piano della tenuta dei conti e degli indicatori di economicità della gestione tecnica.

Come negli anni passati, il presente Rapporto fornisce un aggiornamento del quadro programmatorio e finanziario degli interventi di risk management e un’analisi dell’andamento meteoclimatico che ha caratterizzato l’intera annata trascorsa. I dati della campagna assicurativa 2022 confermano la tendenza alla crescita di premi, tariffe e valori. In base ai dati preliminari trasmessi all’ISMEA dalle compagnie, i premi hanno raggiunto il record di 735 milioni di euro (considerando anche le polizze sulla zootecnia e le strutture) di cui 696,9 milioni riconducibili al solo comparto delle coltivazioni, contro i 621,4 milioni del 2021. I valori assicurati hanno toccato l’anno scorso un picco di 9.609 milioni di euro, di cui 7.139 milioni di pertinenza del comparto vegetale, in crescita di oltre il 5%, mentre la tariffa media assicurativa ha sfiorato per la prima volta la soglia del 10%.

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